Lui ha una vita soddisfacente: una casa di proprietà, un lavoro a tempo indeterminato – in banca!, una fidanzata.
Eppure, la notte non riesce a dormire.
Una vita come tante nella nostra società sempre più liquida e precaria, tesa a soddisfare aspettative difficili da mantenere (o da desiderare realmente) : sposarsi, guadagnare, mettere su famiglia…
Camminiamo all’interno di un flusso continuo di informazioni, video, parole, immagini. Così, diventa sempre più difficile distinguer un articolo da una pubblicità, le false informazioni da quelle vere. Ciò che desideriamo da ciò che è desiderato per noi.
Rimane solo un orologio che continua a ticchettare la notte: Puoi definirti felice?
Lo spettacolo è una storia contemporanea, in cui si intrecciano le difficoltà di ascoltare gli altri e sè stessi. Il protagonista sembra vagare in mezzo a una serie di spinte esterne senza riuscire a prendere mai realmente iniziativa. Quando i grandi sogni faticano a realizzarsi ecco che tutto il flusso delle false informazioni arriva consolatorio.
Ci è sempre sembrato che il modo comune di parlare dei movimenti complottisti fosse estremamente denigratorio e a volte addirittura violento.
Crediamo che questo tipo di narrazioni, volte a ridicolizzare gli individui che finiscono all’interno di questo tipo di pensieri, sia dannoso e nocivo e crei solo più distanza e rabbia.
In un mondo sempre più difficile e complesso, retto da un potere finanziario mascherato e dematerializzato, le fantasie di complotto danno invece risposte semplici e nemici specifici a cui dare la colpa.
SPETTACOLO TEATRALE
Durata 65’
Progetto AION attività di spettacolo dal vivo nelle periferie