Amedeo Anfuso
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È ormai alle porte la nuova stagione del Teatro Stabile di Torino. È sempre un’emozione sfogliare quel programmino, pieno di artisti giovani (pochi) e meno giovani (la maggior parte).
Quest’anno poi l’emozione è ancora più grande perché tra gli artisti giovani ci siamo anche noi.
Il 24 e 25 aprile Era meglio nascere topi debutterà al teatro Gobetti, e nei prossimi mesi faremo di tutto per farvelo inserire nel vostro abbonamento.
Già, l’abbonamento. Ce ne sono per tutti i gusti, da quest’anno anche per gli under 35, ma ogni volta il problema è lo stesso: che spettacoli vado a vedere?
Mi permetto di dare qualche consiglio molto personale, facendo finta che il nostro carnet sia quello per gli universitari, il più conveniente e “gggiovane”. Questi sono i cinque spettacoli che andrei a vedere io:
Macbettu, Alessandro Serra
Sì, l’ho già visto, sì, continuo a consigliarlo a tutti e sì, andrò a rivederlo. Uno spettacolo grandioso, potente, carnale, che rapisce e ci fa ricordare perché continuiamo a farci accompagnare da Shakespeare.
Skianto, Filippo Timi
L’ultima volta che ho visto Timi è stato nel 2009, con uno studio sull’Amleto che poi avrebbe cambiato titolo e fatto milioni di repliche e un’uscita al cinema da tutto esaurito. Dieci anni dopo vuoi non andare a vedere il suo nuovo monologo?
Happy days in Marcido’s field, Marcido Marcidorjs
I primi amori non si scordano mai. Che piacciano o meno, almeno una volta nella vita i Marcido bisogna incontrarli. Quest’anno riprendono un lavoro del 1997, tutti nudi (o quasi) a fare Beckett. Nel ruolo della protagonista si alterneranno Maria Luisa Abate e Paolo Oricco. Andate a vedere la Abate.
Animali da bar, Carrozzeria Orfeo
Carrozzeria Orfeo è una compagnia che porta nei grossi teatri polverosi drammaturgie originali dal taglio cinematografico, citazionista, autoironico. Correte a vederli, e se avete dei dubbi il 3 ottobre esce al cinema il loro primo film, Thanks, tratto da Thanks for Vaselina, altro spettacolo in stagione allo Stabile.
Radio Clandestina, Ascanio Celestini
Farsi raccontare le storie, e in questo caso la Storia, da Ascanio Celestini, è una piccola grande magia. Lui inizia a parlare e tu smetti di respirare fino alla fine. Di quanto ci piace Celestini ve ne abbiamo parlato in una vecchia news.
Nell’abbonamento universitari dovete per forza mettere una produzione del Teatro Stabile di Torino. Senza aprire parentesi su quanto siano accattivanti le produzioni di quest’anno (poco), il mio consiglio è di sostituire uno qualsiasi degli spettacoli qui sopra con I giganti della montagna di Gabriele Lavia, e andate sul sicuro.
Ci sono tanti spettacoli meravigliosi da vedere a Torino per tutti i gusti e per tutte le tasche. Lasciatevi incuriosire e andate a teatro, non ve ne pentirete.