Laboratorio Malaerba
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gennaio
Descrizione dell'evento
Negli ultimi mesi di detenzione al carcere di Reading, Oscar Wilde scrive a Lord Alfred Douglas una lunga lettera in cui ripercorre le tappe della “malaugurata e deprecabile amicizia”
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Descrizione dell'evento
Negli ultimi mesi di detenzione al carcere di Reading, Oscar Wilde scrive a Lord Alfred Douglas una lunga lettera in cui ripercorre le tappe della “malaugurata e deprecabile amicizia” che lo ha condotto alla rovina. Si tratta del De Profundis, considerato la più lunga lettera d’amore mai scritta. Ma siamo davvero sicuri che sia una lettera d’amore? A partire da questa domanda ha inizio un’indagine sulle ragioni che hanno portato WIlde a scrivere la famigerata Epistula:In Carcere et Vinculus. Lo spettatore viene guidato attraverso i momenti salienti della relazione tra il celebre scrittore e il giovane lord, dal primo incontro fino al processo e all’incarcerazione per sodomia e gravi indecenze. Into the Wilde è uno spettacolo costruito su una drammaturgia originale che gioca sull’alternanza tra registri alti e bassi e sull’utilizzo di diversi linguaggi, intrecciando il racconto storico con suggestioni provenienti dalla cultura pop, per approdare a una riflessione sulla passione sottomessa alla ragione e su ciò che accade quando la tensione verso l’assoluto viene soffocata. La scena è costituita da un tavolo ingombro di libri e oggetti, una videocamera e un fondale bianco, su cui vengono proiettate le riprese della videocamera; lo sfondo diventa di volta in volta scenografia, pannello esplicativo, schermo cinematografico
Into the Wilde
di e con Marco Bianchini,
regia Gianmarco Busetto,
drammaturgia Marco Bianchini, Gianmarco Busetto Marco Duse,
regia multimediale Marco Duse,
disegno luci Fabio Bonfanti
produzione Teatro della Caduta con il sostegno di Farmacia Zooè
a partire da De Profundis di Oscar Wilde
Orario
(Venerdì) 20:00 - 23:00
Luogo
Laboratorio MalaErba - Torino
Via Verrs 4/c
Organizer
Laboratorio Malaerba
24gen20:0023:00Ilaria Weiss , Evanon lasciarmi sola, non restare sola
Descrizione dell'evento
EVA sottovoce è gabbia, sta dentro e sta fuori, gioca a far la donna e si dimentica chi è. Parla sottovoce e urla a squarciagola. EVA ha il vestito
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Descrizione dell'evento
EVA sottovoce è gabbia, sta dentro e sta fuori, gioca a far la donna e si dimentica chi è. Parla sottovoce e urla a squarciagola. EVA ha il vestito da principessa e gioca alle biglie in spiaggia. EVA è lo spazio tra il microfono e il pubblico, è una canzone d’amore e un messaggio vocale.
EVA sottovoce è “dismisura di donna”, è un confine ben delineato dalla società, è un suono che amplifica distorcendo, disturba e ti obbliga a tacere o a parlare solo quando ti viene concesso. EVA vive in un limite impostato da altri; cerca di ricordare storie passate, gioca con racconti perduti, si trasforma per arrivare pronta a una vera e propria gara di corsa contro il tempo per poter dire “non voglio più”.
Ma EVA è anche il silenzio e l’attesa che qualcosa cambi, è la speranza che qualcuna risponda alla sua richiesta “non lasciarmi sola, non restare sola”. EVA sono io e siamo noi
testo di Ilaria Weiss
regia, scena e costumi di Federica Amatuccio
musica e sound design di Andrea Gianessi
in scena: Ilaria Weiss
Orario
(Venerdì) 20:00 - 23:00
Luogo
Laboratorio MalaErba - Torino
Via Verrs 4/c
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Laboratorio Malaerba
Descrizione dell'evento
Durante una sessione di shibari, un gruppo di persone viene invitato a giocare con lx artistx attraverso un'installazione sonora fatta di corde e terra, che si attiva a contatto con
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Descrizione dell'evento
Durante una sessione di shibari, un gruppo di persone viene invitato a giocare con lx artistx
attraverso un’installazione sonora fatta di corde e terra, che si attiva a contatto con la pelle.
Make kin(k) è un invito a varcare la soglia tra il personale e il politico, a sperimentare le
connessioni che si possono creare in una stanza collegando i corpi attraverso il tatto, lo sguardo e
il suono. E’una proposta di coesistenza tra tenerezza e radicalità, tra gli apparenti ossimori che
danno forma ai nostri desideri.
Temporary Blooming Zone nasce dalla collisione tra Ale Festa e Yele Canali Ferrari. Condividendo
un posizionamento transfemminista e queer, TBZ vuole rivendicare uno spazio di
rappresentazione nelle arti performative, per contestarne gli immaginari normativi e far emergere
esperienze e desideri dal margine che propongono altri modi di fare mondo. TBZ è uno spazio di
creazione autonoma temporanea, vivo e non completamente definibile, dove s’incontrano una
molteplicità di linguaggi, tecnologie e pratiche performative.
ideazione, allestimento e performance: Temporary Blooming Zone (Ale Festa, Yele Canali Ferrari)
Radical Tenderness manifesto: Dani D’Emilia, Daniel B. Coleman
Orario
(Venerdì) 20:00 - 23:00
Luogo
Laboratorio MalaErba - Torino
Via Verrs 4/c
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febbraio
Descrizione dell'evento
La nostra ricerca si incentra sull'indagare il rapporto tra solitudine e bisogno di connessioni intime. La società ruota sempre più attorno al singolo e la tecnologia sviluppa sistemi di connessione
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Descrizione dell'evento
La nostra ricerca si incentra sull’indagare il rapporto tra solitudine e bisogno di connessioni intime.
La società ruota sempre più attorno al singolo e la tecnologia sviluppa sistemi di connessione che rende superflua la presenza.
Sentiamo utile indagare i rimossi che questi cambiamenti generano nella comunità, far emergere domande andando a guardare la realtà in
tutte le sue contraddizioni. Una drammaturgia originale unita ad un’esperienza immersiva e site- specific per spazi non convenzionali.
Siamo un collettivo di: attrici, visual designer, sound designer, drammaturg e scenografi. L’incontro tra artisticità diverse ha l’obiettivo di far emergere sempre meglio tematiche che parlino del nostro contemporaneo, senza utilizzare un unico stile predefinito, ma adattando la forma a seconda della materia. Miriamo a far emergere sempre nuovi ambienti e situazioni, per creare atmosfere dove il gruppo di lavoro sia nelle condizioni migliori per esprimersi. Il nostro motto è: siamo tutti molto franchi, anche troppo!
Performer: Francesca Cassottana e Giulia Angeloni
Drammaturgia: Francesca Cassottana e Giulia Angeloni
Maestro di penna: Matteo Salimbeni
Dramaturg: Fulvio Michele Vanacore
Visual designer: Kamilla Lucarelli
Sound designer: Lemmo
Orario
(Venerdì) 20:00 - 23:00
Luogo
Laboratorio MalaErba - Torino
Via Verrs 4/c
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Laboratorio Malaerba
Descrizione dell'evento
Il workshop intensivo ha una durata di due giorni, per un totale di dodici ora. E' una esperienza viva, di fiducia insieme al gruppo dove la sospensione del giudizio,
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Descrizione dell'evento
Il workshop intensivo ha una durata di due giorni, per un totale di dodici ora. E’ una esperienza viva, di fiducia insieme al gruppo dove la sospensione del giudizio, nei confronti di se stesse e dellə altre, tenta di concretizzarsi nella pratica teatrale. Durante il percorso ci immergiamo nella tematica della “mostruosità” ripercorrendo la sua costruzione all’interno della nostra società come corpi, sensualità, identità non conformi. Vite non allineate alla narrazione egemonica. Ci appoggiamo a testi teatrali, frammenti narrativi e manifesti politici. Utilizziamo il corpo la voce e raffiniamo l’ascolto con il gruppo. Sfruttiamo le tecniche di improvvisazione legate alla scrittura per arrivare alla stesura di testi intimi e personali. Al termine del laboratorio, lə partecipanti potranno scegliere un testo elaborato durante le due giornate insieme, così da condividere un piccolo frammento del percorso.
Per sole donne* e persone trans
con Francesca Becchetti e Debora Benincasa
CV FRANCHESCA BECCHETTI
Attrice e formatrice della compagnia Anomalia Teatro, dal 2021, che produce e distribuisce i propri spettacoli e la propria offerta formativa in modo libero e indipendente.
La sua formazione multidisciplinare la fa interessare agli studi di genere, da cui la sua poetica artistica è profondamente radicata. E’ ideatrice de Le Disgraziate, un percorso teatrale per adultx, che fonda la sua indagine artistica su famiglia, mostruosità e sessualità.
Nel suo percorso di formazione artistica ha l’opportunità di formarsi e lavorare nelle Marche con Tommaso Paolucci e frequentare l’Accademia di Teatro Fisico P. Radice di Torino. Debutta con Icaro nella stagione Fertili Terreni, è autrice dell’ultima produzione della compagnia Tekken Drama insieme alla regia di Alice Conti. Collabora come attrice con Hangar Teatri di Trieste. In scena nel Festival Le Pagliacce di Torino con Lidia Ferrari con lo spettacolo per l’infanzia “Inaspettatamente Cappuccetto Rosso”.
CV DEBORA BENINCASA
Attrice e drammaturga, laureata al DAMS di Bologna, è tra le fondatrici della compagnia Anomalia Teatro che gestisce il Laboratorio Malaerba, spazio aperto nel 2021, dove cura la stagione teatrale Comp(h)ost. Nel 2016 debutta con ANTIGONE – monologo per donna sola, ad oggi con oltre cento repliche, vincitore del premio come migliore drammaturgia Mauro Rostagno e pubblicato da Suigeneris. Cura la drammaturgia di Theo – storia del cane che guardava le stelle che debutta al Fringe Torino 2019. Scrive e interpreta Era Meglio nascere topi, vincitore del premio come miglior spettacolo al CrashTest Teatro Festival e anche del premio come miglior attrice al Festival di Teatro Patologico, selezionato all’interno del bando Il cielo sopra Torino al Teatro stabile di Torino. Nel 2021 debutta nella stagione Fertili Terreni con lo spettacolo Icaro e nell’ottobre 2023 debutta a Casa Fools con il monologo, scritto e interpretato da lei, Lady Macbeth – God save the Queen. Ha seguito laboratori di drammaturgia intensivi con Francesco Niccolini (Festival Montagne racconta) e Liv Ferracchiati (Cantieri 2023). Studia recitazione all’Atelier Teatro Fisico Philip Radice, segue laboratori con Eugenio Allegri, Ginevra Scaglia, Giulio Pizzirani, studia improvvisazione teatrale con Andrea Bochicchio. Partecipa al progetto Per Aspera ad Astra seguendo il lavoro di Armando Punzo nel carcere di Volterra.
Orario
15 (Sabato) 20:00 - 16 (Domenica) 23:00
Luogo
Laboratorio MalaErba - Torino
Via Verrs 4/c
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Laboratorio Malaerba
Descrizione dell'evento
Dal sottosuolo – Underground è una creazione artistica che Il Mulino di Amleto ha iniziato nel 2020 grazie al progetto Fahrenheit #ArtNeedsTime. È un esperimento di teatro espanso che
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Descrizione dell'evento
Dal sottosuolo – Underground è una creazione artistica che Il Mulino di Amleto ha iniziato nel 2020 grazie al progetto Fahrenheit #ArtNeedsTime. È un esperimento di teatro espanso che richiede agli spettatori di diventare protagonisti e affrontare scelte di carattere etico ed emotivo. Prima come comunità poi come singoli individui, saranno partecipi di un’esperienza collettiva che dal sottosuolo farà riemergere alla luce. Tutto ciò è realizzato grazie a un gioco interattivo e un dj set con visual art e musica. Lo spettacolo è composto da due atti unici ispirati da Fëdor Dostoevskij, il primo a Delitto e Castigo, il secondo a Il grande Inquisitore, e, attraverso la rielaborazione delle parole dell’autore indagano grandi temi dell’umanità quali la solitudine, le scelte etiche, il dolore e la rinascita.
Dal sottosuolo è ideato e realizzato da Barbara Mazzi e Francesco Gargiulo grazie al sostegno della Compagnia Il Mulino di Amleto
Orario
(Venerdì) 20:00 - 23:00
Luogo
Laboratorio MalaErba - Torino
Via Verrs 4/c
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Laboratorio Malaerba
Descrizione dell'evento
Dal sottosuolo – Underground è una creazione artistica che Il Mulino di Amleto ha iniziato nel 2020 grazie al progetto Fahrenheit #ArtNeedsTime. È un esperimento di teatro espanso che
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Descrizione dell'evento
Dal sottosuolo – Underground è una creazione artistica che Il Mulino di Amleto ha iniziato nel 2020 grazie al progetto Fahrenheit #ArtNeedsTime. È un esperimento di teatro espanso che richiede agli spettatori di diventare protagonisti e affrontare scelte di carattere etico ed emotivo. Prima come comunità poi come singoli individui, saranno partecipi di un’esperienza collettiva che dal sottosuolo farà riemergere alla luce. Tutto ciò è realizzato grazie a un gioco interattivo e un dj set con visual art e musica. Lo spettacolo è composto da due atti unici ispirati da Fëdor Dostoevskij, il primo a Delitto e Castigo, il secondo a Il grande Inquisitore, e, attraverso la rielaborazione delle parole dell’autore indagano grandi temi dell’umanità quali la solitudine, le scelte etiche, il dolore e la rinascita.
Dal sottosuolo è ideato e realizzato da Barbara Mazzi e Francesco Gargiulo grazie al sostegno della Compagnia Il Mulino di Amleto
Orario
(Sabato) 20:00 - 23:00
Luogo
Laboratorio MalaErba - Torino
Via Verrs 4/c
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Laboratorio Malaerba
marzo
Descrizione dell'evento
Lo spettacolo è uno studio corrosivo sui meccanismi velenosi dei piccoli paesi, sul violento maschilismo e razzismo che li guida ma soprattutto su chi conduce la narrazione di un
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Descrizione dell'evento
Lo spettacolo è uno studio corrosivo sui meccanismi velenosi dei piccoli paesi, sul violento maschilismo e razzismo che li guida ma soprattutto su chi conduce la narrazione di un luogo e dunque su chi ne detiene il potere.
A incarnare questa figura è Clarice, l’impietosa pettegola dell’immaginario paese di Sciazzusazzu di Sopra, talmente abile nel manipolare le notizie da riuscire a salvare sua figlia Teresa da tutte le – fondate – dicerie che girano sul suo conto. Un giorno infatti su un muro appare una frase ingiuriosa intorno alla giovane: la madre riuscirà a spostare l’attenzione su un’omonima ragazza del paese, decretandone l’infelicità, pur di allontanare ogni sospetto da Teresa.
Si tratta di un lavoro profondamente contemporaneo che, in maniera sottile e divertente, si interroga sulle logiche spietate della gogna pubblica ma anche sul corpo della donna, spesso oggetto di narrazioni subite, e sull’invenzione strumentale dello straniero, del diverso e dell’untore.
Mischiando teatro di narrazione, riflessione sociologiche, teatro dell’assurdo e immaginario pop, i Maniaci d’Amore firmano un’altra drammaturgia irriverente e coraggiosa, un pamphlet contro le dinamiche tossiche del villaggio: non una galleria degli orrori bensì un comico inno d’amore, un’elegia in forma di accusa.
Perché, malgrado l’insofferenza, l’indignazione e a volte la vergogna, noi apparteniamo a queste comunità. Non solo i nostri vulnerabili corpi, ma anche i nostri cuori poggiano qui, dove siede la terra
I MANIACI D’AMORE sono Luciana Maniaci e Francesco d’Amore. Hanno formato la loro compagnia nel 2009 Hanno vinto vari premi nazionali tra cui il Premio di Drammaturgia Il Centro del Discorso, il premio Scenari pagani, il premio Teatri del Sacro, il Premio Eurodram (European Network for drama in translation) e il Premio Solinas Idee per il cinema. I loro primi tre testi teatrali sono stati pubblicati da Editoria&Spettacolo nella raccolta “Maniaci d’Amore – Trilogia del gioco”. Nel 2019 hanno vinto il Premio ANCT, assegnato dall’Associazione Nazionale Critici Teatrali e il Teatro Stabile di Torino ha co-prodotto il loro spettacolo “Petronia”. Il loro ultimo lavoro, in collaborazione con Kronoteatro, è “La fabbrica degli stronzi”, una coproduzione del Teatro Nazionale di Genova. Con il loro podcast multivoice “Scusa il vocale lungo” (prod. Storytel) hanno vinto nel 2024 l’Italian Podcast Award.
Orario
(Venerdì) 20:00 - 23:00
Luogo
Laboratorio MalaErba - Torino
Via Verrs 4/c
Organizer
Laboratorio Malaerba
Descrizione dell'evento
Se l'eredità di Barbie è il nemico da seppellire in un pozzo profondo, per noi diventa un materiale denso di vita, vibrante e appiccicoso, pronto a esplodere se stimolato
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Descrizione dell'evento
Se l’eredità di Barbie è il nemico da seppellire in un pozzo profondo, per noi diventa un materiale denso di vita, vibrante e appiccicoso, pronto a esplodere se stimolato con saggezza. L’infanzia è il momento della vita in cui la materia dei corpi si modella. Vogliamo ritrovare il nostro corpo di bambina e farlo vivere dentro la nostra pelle attuale. I vestitini rosa, le trecce, i fiocchi, la plastica sorridente e crudele delle nostre barbie, i diminutivi, quelle calze che non si potevano sporcare, quelle gonne che non ci lasciavano muovere. Quali tracce ha lasciato tutto questo nei nostri corpi di 40 anni?
Las Berthas siamo un collettivo performativo femminista nato a Buenos Aires nel 2012. La nostra formazione è variegata ma tutte intendiamo la creazione come un atto di resistenza. Ciò che ci unisce è la stanchezza verso quei meccanismi quotidiani di oppressione e regolamentazione dei corpi che ci attraversano fino alla carne. Li incorporiamo fin dalla tenera età ed è difficile romperli da sole: è necessario essere un branco. La nostra è una rabbia vitale verso il movimento e le nostre opere sono attraversate da questa furia.
Las Berthas
Orario
(Venerdì) 20:00 - 23:00
Luogo
Laboratorio MalaErba - Torino
Via Verrs 4/c
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Laboratorio Malaerba
maggio
Descrizione dell'evento
Lo spettacolo è uno studio corrosivo sui meccanismi velenosi dei piccoli paesi, sul violento maschilismo e razzismo che li guida ma soprattutto su chi conduce la narrazione di un
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Descrizione dell'evento
Lo spettacolo è uno studio corrosivo sui meccanismi velenosi dei piccoli paesi, sul violento maschilismo e razzismo che li guida ma soprattutto su chi conduce la narrazione di un luogo e dunque su chi ne detiene il potere.
A incarnare questa figura è Clarice, l’impietosa pettegola dell’immaginario paese di Sciazzusazzu di Sopra, talmente abile nel manipolare le notizie da riuscire a salvare sua figlia Teresa da tutte le – fondate – dicerie che girano sul suo conto. Un giorno infatti su un muro appare una frase ingiuriosa intorno alla giovane: la madre riuscirà a spostare l’attenzione su un’omonima ragazza del paese, decretandone l’infelicità, pur di allontanare ogni sospetto da Teresa.
Si tratta di un lavoro profondamente contemporaneo che, in maniera sottile e divertente, si interroga sulle logiche spietate della gogna pubblica ma anche sul corpo della donna, spesso oggetto di narrazioni subite, e sull’invenzione strumentale dello straniero, del diverso e dell’untore.
Mischiando teatro di narrazione, riflessione sociologiche, teatro dell’assurdo e immaginario pop, i Maniaci d’Amore firmano un’altra drammaturgia irriverente e coraggiosa, un pamphlet contro le dinamiche tossiche del villaggio: non una galleria degli orrori bensì un comico inno d’amore, un’elegia in forma di accusa.
Perché, malgrado l’insofferenza, l’indignazione e a volte la vergogna, noi apparteniamo a queste comunità. Non solo i nostri vulnerabili corpi, ma anche i nostri cuori poggiano qui, dove siede la terra
I MANIACI D’AMORE sono Luciana Maniaci e Francesco d’Amore. Hanno formato la loro compagnia nel 2009 Hanno vinto vari premi nazionali tra cui il Premio di Drammaturgia Il Centro del Discorso, il premio Scenari pagani, il premio Teatri del Sacro, il Premio Eurodram (European Network for drama in translation) e il Premio Solinas Idee per il cinema. I loro primi tre testi teatrali sono stati pubblicati da Editoria&Spettacolo nella raccolta “Maniaci d’Amore – Trilogia del gioco”. Nel 2019 hanno vinto il Premio ANCT, assegnato dall’Associazione Nazionale Critici Teatrali e il Teatro Stabile di Torino ha co-prodotto il loro spettacolo “Petronia”. Il loro ultimo lavoro, in collaborazione con Kronoteatro, è “La fabbrica degli stronzi”, una coproduzione del Teatro Nazionale di Genova. Con il loro podcast multivoice “Scusa il vocale lungo” (prod. Storytel) hanno vinto nel 2024 l’Italian Podcast Award.
Orario
(Venerdì) 20:00 - 23:00
Luogo
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