Laboratorio MalaErba - Torino
Via Verrs 4/c
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marzo

Descrizione dell'evento
In un flusso di coscienza scanzonato e privo d’inibizioni -il politicamente corretto è da dimenticare, in questo spettacolo- l’autrice sul palco si beffa di pose e cliché sociali, mettendo
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Descrizione dell'evento
In un flusso di coscienza scanzonato e privo d’inibizioni -il politicamente corretto è da dimenticare, in questo spettacolo- l’autrice sul palco si beffa di pose e cliché sociali, mettendo alla gogna la mitica figura di Pier Paolo Pasolini. Perché qualcuno dovrà pur dirlo: “Pasolini è troppo impegnativo, troppo grande… troppo tutto per sopportarlo; meglio fingere di conoscerlo, no?”
Nel progressivo e sempre più dissacrante cammino dello spettacolo viene però superato il limite, e tutto il teatrino ben allestito viene d’improvviso distrutto. Cosa succederà?
Signore e Signori allacciate le cinture e tenetevi forte: si parte per un viaggio d’ignota destinazione, accompagnati da domande spinose che non hanno risposte… Ma che forse, vale la pena farsi.
Marta Bulgherini e Nicolas Zappa studiano al Centro Sperimentale, lavorano spesso insieme
nei primi anni della loro carriera e poi si immergono in strade diverse: Marta si dedica più
all’audiovisivo, Nicolas mette solide radici nel teatro. Si ritrovano, trentenni, per Generazione
Pasolini, prima drammaturgia e regia di Bulgherini
Orario
(Venerdì) 20:00 - 23:00
Luogo
Laboratorio MalaErba - Torino
Via Verrs 4/c
Organizer
Laboratorio Malaerba

Descrizione dell'evento
Se l'eredità di Barbie è il nemico da seppellire in un pozzo profondo, per noi diventa un materiale denso di vita, vibrante e appiccicoso, pronto a esplodere se stimolato
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Descrizione dell'evento
Se l’eredità di Barbie è il nemico da seppellire in un pozzo profondo, per noi diventa un materiale denso di vita, vibrante e appiccicoso, pronto a esplodere se stimolato con saggezza. L’infanzia è il momento della vita in cui la materia dei corpi si modella. Vogliamo ritrovare il nostro corpo di bambina e farlo vivere dentro la nostra pelle attuale. I vestitini rosa, le trecce, i fiocchi, la plastica sorridente e crudele delle nostre barbie, i diminutivi, quelle calze che non si potevano sporcare, quelle gonne che non ci lasciavano muovere. Quali tracce ha lasciato tutto questo nei nostri corpi di 40 anni?
Las Berthas siamo un collettivo performativo femminista nato a Buenos Aires nel 2012. La nostra formazione è variegata ma tutte intendiamo la creazione come un atto di resistenza. Ciò che ci unisce è la stanchezza verso quei meccanismi quotidiani di oppressione e regolamentazione dei corpi che ci attraversano fino alla carne. Li incorporiamo fin dalla tenera età ed è difficile romperli da sole: è necessario essere un branco. La nostra è una rabbia vitale verso il movimento e le nostre opere sono attraversate da questa furia.
Orario
(Venerdì) 20:00 - 23:00
Luogo
Laboratorio MalaErba - Torino
Via Verrs 4/c
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Laboratorio Malaerba

Descrizione dell'evento
Il laboratorio è aperto a chiunque abbia una voce, e il desiderio di conoscerla e scoprirla. L’essere umano nasce come essere ritmico e musicale, le sue azioni e il suo
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Descrizione dell'evento
Il laboratorio è aperto a chiunque abbia una voce, e il desiderio di conoscerla e scoprirla.
L’essere umano nasce come essere ritmico e musicale, le sue azioni e il suo stare insieme sono densi di ritmo e musica.
In questi due giorni di percorso, l’esplorazione vocale e del canto saranno veicolo di un’esplorazione del proprio se’, in rapporto al singolo e alla collettività.
Strumenti di questo percorso saranno il corpo – casa dello strumento voce- in movimento, e il gruppo.
Lavoreremo sulla creazione di una comunità di pratica, attraverso il supporto e la cura reciproca, al fine di costruire uno spazio sicuro di condivisione e sospensione del giudizio.
Attraverso il gruppo e il movimento, esploreremo la vocalità e l’espressività ad essa collegata.
Il lavoro si articolerà attorno a quattro nuclei – che prenderanno spazi e tempi diversi in base alla composizione e ai desideri del gruppo:
- esplorazione del suono ed elementi di tecnica vocale;
- improvvisazione vocale e circle singing;
- lavoro individuale su canti (o testi) proposti dallə partecipanti;
- apprendimento di canti polifonici da un repertorio di canti tradizionali dal mondo.
Marta Tangredi nasce a Como e si avvicina alla musica fin da bambina. Suona pianoforte, tromba, chitarra…ma assolutamente non canta, convinta di essere troppo stonata!
Quale meraviglia quando, grazie al maestro Marco Belcastro e al metodo funzionale, si rende conto che può cantare, anzi… deve!
Da quel momento in poi, il canto diventa per lei lo strumento espressivo per eccellenza.
Da cori a compagnie teatrali, dalla world music -partendo dal Sud America e arrivando fino ai balcani- al jazz, da laboratori nelle scuole a incontri nei reparti psichiatrici , dal canto a cappella all’improvvisazione vocale e al circle singing, porta avanti la propria formazione e ricerca legate alla musica e al canto, che diventano per lei imprescindibili strumenti di incontro e di cura.
Parallelamente, Marta si forma a livello universitario come educatrice e antropologa; ama unire la sua formazione accademica agli strumenti della musica e del teatro, per creare spazi di condivisione e formazione dedicati a tutte le età.
Da anni conduce laboratori di canto dedicati a tutte le età, e porta avanti progetti performativi con un repertorio di musica latinoamericana e mediterranea.
Orario
15 (Sabato) 20:00 - 16 (Domenica) 23:00
Luogo
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Laboratorio Malaerba

Descrizione dell'evento
Avremmo voluto proporvi uno spettacolo sui veri eroi. Di quelli che non hanno paura del buio, si lanciano contro i lupi e ti baciano in controluce su
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Descrizione dell'evento
Avremmo voluto proporvi uno spettacolo sui veri eroi. Di quelli che non hanno paura del buio, si lanciano contro i lupi e ti baciano in controluce su immobili tramonti.
Antigone purtroppo è una storia diversa. Una storia che respira dell’attimo prima, quello in cui ancora potresti tornare indietro, posare il pugnale e continuare lungo la vita che ti offrono. E’ una storia che attraversa le ossa di una ragazzina magra, di un’eroina spettinata che dal centro della tragedia ti guarda sorridendo.
Antigone cerca di uscire dalla sua prigione ridendoci contro, abbassandosi per cambiare punto di vista, ironizzando per alleggerire il dramma, per poi lasciarsi trascinare nella poesia, indugiare nel grottesco o nei versi di una canzone.
Ma alla fine siamo sempre con lei, proprio lì dove l’avevamo lasciata, con la pistola, il pugnale o la corda in mano.
Con Antigone, che ha i denti del lupo e la rabbia del cacciatore. Che preferisce lottare. O decide di morire.
Regia: Amedeo Anfuso
Drammaturgia: Debora Benincasa
Con: Debora Benincasa
Produzione: Anomalia Teatro
Orario
(Venerdì) 20:00 - 23:00
Luogo
Laboratorio MalaErba - Torino
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Anomalia Teatro
aprile

Descrizione dell'evento
In una piccola cittadina di periferia viene istituito un campo nomadi. La reazione di protesta della popolazione è immediata: un presidio permanente di fronte al campo per
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Descrizione dell'evento
In una piccola cittadina di periferia viene istituito un campo nomadi. La reazione di protesta della popolazione è immediata: un presidio permanente di fronte al campo per convincere le autorità a spostare i rom da qualche altra parte, qualunque purché lontana.
Lo spettacolo si concentrerà sulla giornata del 31 dicembre, in cui i presidianti si prepareranno alla “Grande Festa di Capodanno”. Tutti sono stretti contro il nemico, rappresentato da ciò che sta al di là della rete, quelle ombre che abitano il campo.
Questo lavoro propone una riflessione sul nuovo razzismo che non usa più discriminazioni esplicitamente biologiche ma si annida nelle proposte identitarie e nazionaliste con la stessa violenza di quando parlava di razze inferiori.
Nessuno ha colpa, ma l’odio continua a circolare e a respirare tranquillamente. Nessuno ha colpa, ma quando l’aria è carica di odio è molto più facile trovare un fucile e sapere esattamente contro chi sparare.
Il popolo rom ha una storia di continua emarginazione, in Italia è la minoranza più odiata, fortemente e violentemente.
Non ci proponiamo di spiegare un popolo immenso ed estremamente diversificato come quello rom, ma speriamo di lasciare alcune immagini e punti di vista che stimolino lo sguardo al di là dello stereotipo a cui siamo abituati.
Contro le categorizzazioni precise mostriamo una serie di voci che interrompono la logica del discorso, che si fanno spazio per raccontare un’alterità possibile in un mondo che tenta di cacciarla o almeno di nasconderla dentro un armadio o sotto i ponti.
Regia: Amedeo Anfuso
Aiuto regia: Lidia Ferrari
Drammaturgia: Debora Benincasa
Con: Debora Benincasa, Marco Gottardello
Produzione: Anomalia Teatro
Orario
(Venerdì) 0:00 - 23:59
Luogo
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Anomalia Teatro
maggio

Descrizione dell'evento
Lo spettacolo è uno studio corrosivo sui meccanismi velenosi dei piccoli paesi, sul violento maschilismo e razzismo che li guida ma soprattutto su chi conduce la narrazione di un
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Descrizione dell'evento
Lo spettacolo è uno studio corrosivo sui meccanismi velenosi dei piccoli paesi, sul violento maschilismo e razzismo che li guida ma soprattutto su chi conduce la narrazione di un luogo e dunque su chi ne detiene il potere.
A incarnare questa figura è Clarice, l’impietosa pettegola dell’immaginario paese di Sciazzusazzu di Sopra, talmente abile nel manipolare le notizie da riuscire a salvare sua figlia Teresa da tutte le – fondate – dicerie che girano sul suo conto. Un giorno infatti su un muro appare una frase ingiuriosa intorno alla giovane: la madre riuscirà a spostare l’attenzione su un’omonima ragazza del paese, decretandone l’infelicità, pur di allontanare ogni sospetto da Teresa.
Si tratta di un lavoro profondamente contemporaneo che, in maniera sottile e divertente, si interroga sulle logiche spietate della gogna pubblica ma anche sul corpo della donna, spesso oggetto di narrazioni subite, e sull’invenzione strumentale dello straniero, del diverso e dell’untore.
Mischiando teatro di narrazione, riflessione sociologiche, teatro dell’assurdo e immaginario pop, i Maniaci d’Amore firmano un’altra drammaturgia irriverente e coraggiosa, un pamphlet contro le dinamiche tossiche del villaggio: non una galleria degli orrori bensì un comico inno d’amore, un’elegia in forma di accusa.
Perché, malgrado l’insofferenza, l’indignazione e a volte la vergogna, noi apparteniamo a queste comunità. Non solo i nostri vulnerabili corpi, ma anche i nostri cuori poggiano qui, dove siede la terra
I MANIACI D’AMORE sono Luciana Maniaci e Francesco d’Amore. Hanno formato la loro compagnia nel 2009 Hanno vinto vari premi nazionali tra cui il Premio di Drammaturgia Il Centro del Discorso, il premio Scenari pagani, il premio Teatri del Sacro, il Premio Eurodram (European Network for drama in translation) e il Premio Solinas Idee per il cinema. I loro primi tre testi teatrali sono stati pubblicati da Editoria&Spettacolo nella raccolta “Maniaci d’Amore – Trilogia del gioco”. Nel 2019 hanno vinto il Premio ANCT, assegnato dall’Associazione Nazionale Critici Teatrali e il Teatro Stabile di Torino ha co-prodotto il loro spettacolo “Petronia”. Il loro ultimo lavoro, in collaborazione con Kronoteatro, è “La fabbrica degli stronzi”, una coproduzione del Teatro Nazionale di Genova. Con il loro podcast multivoice “Scusa il vocale lungo” (prod. Storytel) hanno vinto nel 2024 l’Italian Podcast Award.
Orario
(Venerdì) 20:00 - 23:00
Luogo
Laboratorio MalaErba - Torino
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